Il Parco sociale
Il Parco Etnografico di Rubano oltre a caratterizzarsi per l’aspetto naturale ed etnografico negli anni si è contraddistinto anche per l’elemento “sociale”, trasversale ad ogni attività.
Le relazioni si arricchiscono nel fare insieme, che è una delle prerogative del Parco e dei servizi al suo interno: dalla convivialità alle feste, dai laboratori per gruppi e scuole alle attività ludiche o didattiche del doposcuola, lo sperimentare, toccare, gustare, camminare con gli altri apre la strada all’accoglienza, al confronto e all’integrazione tra idee, capacità e competenze; diventa terreno fertile per l’inclusione.
Tale aspetto, ricalcando e sviluppando il concetto di comunità solidale insito anche nella cultura contadina di un tempo, intende riconoscere e valorizzare le risorse, i talenti e le capacità latenti delle persone fragili, affinché possano assumere sempre di più un ruolo attivo nella società.
I percorsi di inserimento lavorativo rivolti a persone con disabilità, detenuti o altre tipologie di svantaggio socio-culturale ed economico; i percorsi di formazione, rieducazione per persone con fragilità; i percorsi di tirocinio avviati periodicamente dai soggetti gestori e le collaborazioni e partnership con le associazioni, gli enti pubblici e privati del territorio sono solo alcuni degli esempi con cui oggi il Parco mantiene ed esprime il carattere sociale e inclusivo.
Dal 2021 questo aspetto sociale ed inclusivo si può trovare anche nell’attività tipicamente produttiva del punto ristoro. I piatti principali che si trovano nel menu dell’Osteria, e al Casoin al Parco infatti sono lavorati dai detenuti di Coislha Food – laboratorio di gastronomia realizzato in collaborazione con il Ministero di Giustizia all’interno della Casa Circondariale di Padova.
Il Parco Etnografico è un luogo che racconta tanti modi per fare inclusione sociale.